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Anticorruzione e Trasparenza
“Anticorruzione” e “Trasparenza” costituiscono autonomi aspetti dell’agere della P.A. pur essendo intimamente correlati. La connessione tra i due aspetti nasce dalla volontà del legislatore di creare due antidoti ai rischi di illegalità all’interno della PA. Solo grazie alla trasparenza nell’amministrazione dei beni pubblici e alla standardizzazione di comportamenti, anche attraverso procedure intere, capaci di fugare eventuali comportamenti opachi, è possibile contrastare le potenziali condotte dedite al mercimonio di una funzione pubblica. Il legislatore ha quindi pensato metaforicamente all’Amministrazione della Cosa Pubblica come a una “casa di vetro”, intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività della Pubblica Amministrazione; aspetto, questo, positivo dell’agire della P.A., ossia modo ordinario della condotta diretta alla tutela degli interessi pubblici riconducibile ai principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità della P.A. (art. 97 Cost.).
L’impianto normativo in materia di Anticorruzione e Trasparenza è molto complesso e articolato, integratosi negli anni attraverso una stratificazione normativa, tuttavia è con la legge n. 190 del 6 novembre 2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, di attuazione dell’art. 6 della Convenzione ONU contro la Corruzione, che il Legislatore ha adottato un impianto sistematico della materia, prevedendo: